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PESCARA. OUTLET E CENTRI COMMERCIALI, CONFESERCENTI: "POLITICA PIEGATA ALLA GRANDE DISTRIBUZIONE"

Pescara, 5 dicembre - Sale la protesta delle imprese commerciali dell'area urbana di Pescara per l'imminente apertura dell'outlet di Città Sant'Angelo e per il progetto Gran Prix One di Cepagatti. In una zona martoriata dalla più grande concentrazione di centri commerciali in tutta Italia, l'apertura degli outlet e dei nuovi insediamenti rischia infatti di sancire il definitivo colpo mortale ad un commercio agonizzante e che sopravvive proprio sulla qualità e sulle grandi firme.
A dare voce alla protesta è la Confesercenti di Pescara, che da tempi non sospetti ha manifestato la propria contrarietà all'insediamento degli outlet e dei centri commerciali.
«Sono anni che la politica dimostra la sua cieca sudditanza nei confronti della grande distribuzione. Destra e sinistra si sono prodigate nell'impiantare grandi cattedrali nel deserto ad ogni ingresso di Pescara, in nome di un'occupazione dal sapore clientelare e di certo precaria. Ma una certa politica» denuncia Ciro Gorilla, direttore di Confesercenti Pescara «ha dimostrato anche di agire con due pesi e due misure. Inneggia alla piena occupazione per difendere l'insediamento di nuovi cubi di cemento, ma preferisce non parlare di quanta occupazione distrugge questa corsa alla grande distribuzione. Nei prossimi mesi potrebbero aprire nuove cattedrali: 30 mila metri quadrati dell’outlet di Città Sant'Angelo e si rischia di trovarsi con altri 30 mila metri quadrati commerciali nel complesso Gran Prix One di Cepagatti. Altre sorprese sono previste per il futuro. La verità probabilmente è che certa politica preferisce “scegliere” i lavoratori per evidenti fini elettorali: chi si è costruito qualcosa autonomamente e con grandi sacrifici, o chi lavora in aziende commerciali storiche, è meno condizionabile e dunque più libero. La morte del piccolo e del medio commercio tuttavia segna un ritorno al passato, alla sudditanza verso politici e “'padroni” e l'abbassamento drastico della qualità della vita. Immaginiamo le feste di Natale con le città deserte e le saracinesche abbassate».
Quanto agli annunci sull’occupazione, avverte Gorilla, «sicuramente gli occupati saranno meno della metà e saranno tutti posti precari».
Secondo il direttore di Confesercenti dunque «la responsabilità di questo scempio va ricercata nelle assemblee politiche a tutti i livelli, che pianificano l'urbanistica commerciale rispettando la volontà della grande distribuzione, condannando a morte un tessuto composto prevalentemente da Pmi anche a conduzione familiare. Tutto questo continua ad avvenire nonostante ogni ricerca statistica e di mercato denunci l'ingolfamento commerciale dell'area urbana di Pescara, mentre i prezzi continuano a salire, gli effetti sul traffico si fanno sentire giorno dopo giorno e l'occupazione di certo non migliora nella qualità e nella quantità. Dunque» è l'appello di Confesercenti Pescara «chiediamo a questi amministratori quali sono, se ci sono, i motivi per cui su questa area urbana si vogliono impiantare continuamente nuovi centri commerciali e ora anche gli outlet. Dov'è la necessità, quali sono le indagini sugli effetti sull'economia, sul traffico e sulla qualità della vita di questa corsa alla grande distribuzione. Quale futuro si prospetta per la piccola e media impresa. Quali centri storici e urbani faremo visitare ai turisti che si cerca di far arrivare. Un amministratore» dice Confesercenti «ha il dovere di rispondere ai cittadini».




 

 
           
 
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notizia pubblicata il 12/5/2007

 
     
 
   

 

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