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SALDI. CONFESERCENTI: “TERAMO IN CONTROTENDENZA, VENDITE FERME AL 2013. NON C’E’ STATA CRESCITA”
Teramo, 21 gennaio – Nelle città italiane i saldi 2014 stanno registrando un avvio positivo, ma Teramo va in controtendenza. Secondo il rilevamento Confesercenti condotto nella provincia teramana, i saldi 2014 vanno infatti confermando, nella migliore delle ipotesi, i non brillanti risultati del 2013, mentre nei centri minori della provincia si parla di un calo anche del 30 per cento. «Nel capoluogo si registrano gli stessi livelli del 2013 e senz’altro è un elemento positivo rispetto ai timori – spiega Daniele Erasmi, presidente provinciale di Confesercenti – ma è pesante il divario rispetto ai buoni risultati che i commercianti stanno registrando nella maggior parte delle città italiane dove gli incrementi viaggiano attorno al 10 per cento. Ma che la nostra provincia stia soffrendo più di altri territori è dimostrato anche dal fatto che nei centri minori i saldi stanno andando male, con cali fra il 20 ed il 30 per cento». Inoltre, rileva il presidente di Confesercenti, «soprattutto nel capoluogo si registra un drastico calo dell’importo medio degli scontrini: segno evidente che la domanda è assolutamente ferma e l’economia cittadina è in fase stagnante».
Secondo l’associazione delle piccole imprese le ragioni di questa sofferenza sono diverse. «Senz’altro pesa l’immobilismo delle attività produttive: altrove mostrano i primi segnali di ripresa, a Teramo hanno invece chiuso definitivamente i battenti – sottolinea il direttore dell’associazione Flaminio Lombi – lasciando dunque ampi strati di popolazione con una decisa riduzione del potere d’acquisto. La nostra economia è ormai senza fiato e anche i risparmi sono in fase di esaurimento, con pesanti ripercussioni sugli incassi delle attività locali. Sui saldi pesa inoltre la tempistica: come Confesercenti chiediamo da tempo che vengano spostati a fine stagione, perché anticiparli prima dell’Epifania vuol dire bruciare un intero periodo di vendite».
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