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TRASPORTI. GIAMMARINO (CONFESERCENTI): “URGENTE SOLUZIONE FORTE, TRASPORTI E TURISMO VANNO DI PARI PASSO”
Pescara, 5 giugno – «Le istituzioni, a partire dalla Regione, devono comprendere che se si indebolisce anche il turismo, per l’Abruzzo non c’è alcun futuro. Per questo è assolutamente indispensabile che si mettano da parte le tattiche pre-elettorali e si investano tutte le energie per rafforzare i collegamenti da e verso l’Abruzzo». Lo afferma Enzo Giammarino, direttore regionale di Confesercenti, in riferimento al rischio di isolamento che l’Abruzzo sta correndo a causa dell’’indebolimento della rete di trasporti. «Che Trenitalia e Sangritana parlino solo attraverso i giornali, pur avendo la stessa mission ed un controllo pubblico, è fuori dal mondo – dice Giammarino – è evidente che manca una regia comune. Un dato è certo: al netto del mercato interno, il trasporto ferroviario è destinato ad aumentare esponenzialmente il proprio peso nel determinare la scelta delle destinazioni per le vacanze. È inutile, dunque – sottolinea Giammarino – che Trenitalia si limiti a dire che oggi i numeri sono contenuti: che l’Abruzzo sia una piccola regione lo sappiamo già. Ma se la funzione di Trenitalia e del gruppo Fs è solo quella di far quadrare i conti in maniera ragionieristica, allora lo Stato può anche venderla al miglior offerente e vedere se è in grado di reggere al mercato vero, quello senza rete né recinti, dove si misura la qualità dei servizi. Se invece il gruppo Fs deve mantenere un ruolo strategico di sviluppo del proprio azionariato, e cioè dei cittadini, si sieda al tavolo e dica come vuole sviluppare la rete in Abruzzo. E in ogni caso, la nostra Regione è proprietaria un vettore su ferro, Sangritana, eppure non riesce a sviluppare una strategia per i collegamenti con Bologna e con Napoli. Su tutto – spiega ancora il direttore di Confesercenti – c’è un grande vuoto ed è quello della Regione, che fra rete ferroviaria, aeroporto e sistema portuale non ha saputo finora proporre agli abruzzesi un modello di trasporto pubblico efficace. Che dopo anni esistano ancora tre società pubbliche di trasporto di proprietà della Regione ne è una prova. Il tempo è scaduto: il turismo, unica ancora di salvezza per tanta parte di questa regione, non può permetterselo».
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