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PATTO SVILUPPO. CNA, CONFARTIGIANATO E CONFESERCENTI: “BASTA POLITICHESE, SI PERCORRANO TUTTE LE STRADE”
Pescara, 7 febbraio – “L'utilizzo delle competenze e del sistema di relazioni dei parlamentari abruzzesi può rappresentare, almeno su alcune partite importanti aperte con il Governo nazionale e l'Unione europea, un ulteriore apporto per il Patto per lo Sviluppo dell'Abruzzo, alla evidente ricerca di un rilancio. Tanto più che l'Abruzzo sta vivendo una situazione di crisi in cui le dispute in perfetto politichese possono solo rappresentare un danno, di fronte alla situazione di emergenza che le imprese vivono e che richiede l'apertura di tutti i canali possibili”. E' quanto sostengono, in una nota congiunta, le associazioni regionali di Cna, Confartigianato e Confesercenti, secondo le quali fin dal suo atto di nascita il Patto è stato presentato come uno strumento “inclusivo” e non “ad excludendum”.
“Sbaglia dunque chi, nello schieramento politico - affermano - continua a coltivare da una parte la logica dell'autosufficienza e dell'autarchia, e dall'altra quella della polemica politica a tutti i costi, quasi che l'intero schieramento sociale e imprenditoriale abruzzese si fosse posto al servizio di logiche elettoralistiche cui è invece estraneo”.
Insomma, secondo Cna, Confartigianato e Confesercenti, “vanno messi da parte gli egoismi di parte, per cercare le soluzioni che uniscono anziché dividere. In questo quadro – dicono - dovrebbe invece essere studiata una formula che permetta alla struttura del Patto di avvalersi, in alcune circostanze, dell'apporto e del supporto prezioso dei parlamentari abruzzesi, anche perché chiudersi in questo momento in egoismi di parte sarebbe un lusso che nessuno può permettersi. Ciò anche in considerazione del mutato assetto politico nazionale: la nascita di una larga coalizione parlamentare a sostegno del governo Monti va considerata come una opportunità anche per l'Abruzzo, alla ricerca di una interlocuzione istituzionale in grado su alcuni temi fondamentali (come ad esempio la ricostruzione delle aree terremotate o l'utilizzo dei fondi nazionali e comunitari) di superare gli steccati delle appartenenze, per cercare soluzioni che uniscano. E in questa condizione, la nostra regione non può permettersi di non fare un gioco di squadra con le sue rappresentanze istituzionali di Camera e Senato che hanno il dovere di sostenere la causa Abruzzo”.
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