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PATTO SVILUPPO. CONFESERCENTI, CNA E CONFARTGIANATO: «NON CI SONO CONDIZIONI PER RIENTRARE, AL LAVORO PER UNITA’ ASSOCIAZIONI IMPRENDITORIALI»
Pescara, 20 gennaio – «Abbiamo chiesto una svolta nella politica economica della Regione e che gli strumenti partecipativi che ci siamo dati diventino luoghi nei quali discutere dei problemi reali delle imprese e, soprattutto, di come risolverli. Non abbiamo visto questo cambiamento e dunque al momento mancano le condizioni essenziali per rientrare nel Patto per lo Sviluppo». Lo affermano i presidenti e i direttori delle tre confederazioni autosospesesi dal Patto per lo Sviluppo: Italo Lupo e Graziano Di Costanzo (Cna), Angelo Taffo e Daniele Giangiulli (Confartigianato), Beniamino Orfanelli ed Enzo Giammarino (Confesercenti). «E’ il momento di mettere le imprese al centro dell’azione del governo regionale – dicono le tre confederazioni – e questo obiettivo si può raggiungere con più forza se c’è un’ampia convergenza fra le associazioni imprenditoriali. Il giudizio sull’attuale scarsa efficacia del Patto per lo Sviluppo è ampiamente condiviso: per questo stiamo lavorando affinché le confederazioni degli imprenditori possano trovare un punto di incontro anche su alcuni punti strategici che consentano alle 130 mila piccole e medie aziende abruzzesi di affrontare con più forza la crisi, recuperare il divario competitivo che si sta aprendo con le imprese di altre regioni e riprendere prima il cammino della crescita».
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