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STABILIMENTI A RISCHIO CHIUSURA: 400 BALNEATORI ABRUZZESI A DIFESA DELLE PMI

Pescara, 1 dicembre – Più di 400 balneatori abruzzesi hanno partecipato questa mattina, a Roma, alla manifestazione nazionale promossa da Fiba-Confesercenti e Sib-Confcommercio a difesa delle piccole imprese balneari e contro il rischio di affidare le spiagge ai grandi capitali. Una mobilitazione capillare, che ha visto partire pullman da Alba Adriatica, Tortoreto, Giulianova, Pescara, Vasto, San Salvo, contro il rischio di vedere persi decenni di investimenti nelle imprese balneari.

«Questa è la più importante mobilitazione della nostra categoria, perché il rischio che ci troviamo di fronte è davvero enorme e gli impegni verbali non bastano più» spiega Antonio La Torre, presidente regionale di Fiba-Confesercenti, l’associazione più rappresentativa in Abruzzo, «l’Unione europea ha infatti minacciato un procedimento di infrazione contro l’Italia che dovrebbe entrare in vigore dal primo gennaio con la conseguente applicazione di cospicue sanzioni per chi non si adeguerà alla normativa e la messa in asta delle concessioni demaniali. Questo significherebbe un completo rivoluzionamento dell’attuale sistema delle concessioni demaniali e un grande pericolo per il rinnovo automatico dei titoli nel nostro Paese. E vorrebbe dire» sottolinea ancora La Torre «che le spiagge abruzzesi passerebbero dalle piccole imprese familiari ai grandi capitali».

Ai lavori dell’assemblea generale, tenuti nell’Auditorium della Conciliazione, sono intervenuti anche il ministro degli Affari regionali Raffaele Fitto e il coordinatore degli assessori regionali al turismo Mauro Di Dalmazio. «Occorre un accordo Stato-Regioni che salvi le imprese italiane - ha detto La Torre - e l’impegno deve essere messo per iscritto».

È la prima volta che gli imprenditori turistici si mobilitano a livello unitario, per chiedere al governo nazionale di farsi portavoce del settore balneare, di ottenere dalla Commissione un regime transitorio per lo studio delle modifiche legislative da apportare alla normativa vigente e di salvaguardare un settore da sempre considerato un traino dell’economia del nostro Paese.
Al Parlamento viene richiesta invece l’assicurazione di una continuazione nei rapporti di licenza, attraverso una proroga anche ventennale dei titoli vigenti, tale da poter ammortizzare gli investimenti utili per una diversificazione e una migliore qualità del prodotto turistico balneare offerto.

«Questa è la più importante mobilitazione della nostra categoria, perché il rischio che ci troviamo di fronte è davvero enorme e gli impegni verbali non bastano più» spiega Antonio La Torre, presidente regionale di Fiba-Confesercenti, «l’Unione europea ha infatti minacciato un procedimento di infrazione contro l’Italia che dovrebbe entrare in vigore dal primo gennaio con la conseguente applicazione di cospicue sanzioni per chi non si adeguerà alla normativa e la messa in asta delle concessioni demaniali. Questo significherebbe un completo rivoluzionamento dell’attuale sistema delle concessioni demaniali e un grande pericolo per il rinnovo automatico dei titoli nel nostro Paese. E vorrebbe dire» sottolinea ancora La Torre «che le spiagge abruzzesi passerebbero dalle piccole imprese familiari ai grandi capitali».

Domani dunque da tutta Italia migliaia di imprenditori turistici si mobiliteranno, per la prima volta a livello unitario, per chiedere al governo nazionale di farsi portavoce del settore balneare, di ottenere dalla Commissione un regime transitorio per lo studio delle modifiche legislative da apportare alla normativa vigente e di salvaguardare un settore da sempre considerato un traino dell’economia del nostro Paese.
Al Parlamento viene richiesta invece l’assicurazione di una continuazione nei rapporti di licenza, attraverso una proroga anche ventennale dei titoli vigenti, tale da poter ammortizzare gli investimenti utili per una diversificazione e una migliore qualità del prodotto turistico balneare offerto.



 

 
           
 
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notizia pubblicata il 11/30/2009

 
     
 
   

 

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