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TURISMO: NUOVA TEGOLA SULLA IMPRESE BALNEARI ABRUZZESI, FIBA: CENTINAIA DI AZIENDE POTREBBERO CHIUDERE

Pescara, 25 settembre – Una nuova tegola si sta per abbattere sulla testa di centinaia di piccoli e medi imprenditori balneari abruzzesi. A minacciare la sopravvivenza delle imprese stavolta sono un pronunciamento della Commissione europea e un sorprendente atto del governo nazionale, che rischiano di gettare il settore nella morsa di precariato e instabilità. Una direttiva di Bruxelles infatti chiede all’Italia di riformare il diritto d’insistenza per quanto riguarda le concessioni demaniali, quella norma cioè che consente ai concessionari uscenti di avere la precedenza su altri aspiranti concessionari: una norma che consente alle imprese italiane di programmare investimenti e occupazione. Ma il governo nazionale, anziché opporsi al provvedimento come in molte altre occasioni, ha invece impugnato l’atto con cui la Regione Emilia Romagna cercava di dare una soluzione positiva alla richiesta delle imprese, gettando nel panico così l’intero settore che in Abruzzo conta oltre 550 imprese e un’occupazione che, in alta stagione, supera le 7 mila unità. E che, scadute le concessioni appena rinnovate, potrebbe trovarsi all’anno zero.
«Se passa la linea di Bruxelles occorrerà prepararsi per far fronte ad una vera e propria catastrofe» dice Fiba-Confesercenti, l’associazione che rappresenta oltre il 50 per cento delle imprese balneari abruzzesi, «perché così le imprese non potrebbero investire, né programmare assunzioni, né ammodernarsi e competere con altre destinazioni concorrenti. Dovrebbero vivere alla giornata. Per l’Abruzzo in modo particolare, dove la gestione degli stabilimenti è affidata prevalentemente a piccole imprese, vorrebbe dire gettare nel panico una intera filiera produttiva». Anche perché rischiano non solo gli stabilimenti: saranno coinvolti anche bar, ristoranti, alberghi, campeggi, discoteche, tutte quelle attività che operano su una concessione demaniale.
«Gli stabilimenti sono il front-office del turismo abruzzese» ribadisce Fiba-Confesercenti, «e senza la certezza della concessione, nessuno investirà. Per questo chiediamo che la Regione si faccia carico di questa situazione, e chieda al governo nazionale di cambiare rotta. L’assessore Di Dalmazio è anche coordinatore nazionale degli assessori al turismo: a lui chiediamo di farsi portavoce di questo disagio, perché mai come in questa occasione è a rischio la vita di decine di piccole e medie imprese abruzzesi del settore». All'assessore è stato chiesto anche un incontro.



 

 
           
 
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notizia pubblicata il 9/25/2009

 
     
 
   

 

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