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STATI GENERALI DEL TURISMO MONTANO, GRIDO D’ALLARME DEGLI OPERATORI: "FACCIAMO QUALCOSA O QUI CHIUDIAMO TUTTI"
Roccaraso, 24 giugno – Più di cento rappresentanti dell’economia turistica delle aree interne – albergatori, ristoratori, guide, commercianti e amministratori locali delle aree Alto Sangro, Cinque Miglia, Parco Gran Sasso, Parco Maiella, Parco d’Abruzzo, Altopiano delle Rocche – hanno partecipato questa mattina agli Stati generali del turismo montano, promossi da Assoturismo-Confesercenti nella sala convegni del Comune di Roccaraso.
Durante tutto l’incontro, aperto dal padrone di casa Armando Cipriani nella doppia veste di sindaco di Roccaraso e dirigente nazionale di Asshotel-Confesercenti, ha voluto esserci anche l’assessore al turismo della Regione, Mauro Di Dalmazio.
“Siamo ad un punto di non ritorno: l’economia nelle aree interne rischia di subire un tracollo totale” ha denunciato Cipriani aprendo i lavori: “Qui oggi è tutto fermo, le prenotazioni sono crollate del 90 per cento, i negozi sono chiusi, gli alberghi sono in seria difficoltà. Si continua a dire che l’Abruzzo trema, e così si continua a danneggiare territori che non hanno avuto neppure una crepa, e si mette in ginocchio l’economia di intere comunità”.
“La gestione dell’emergenza deve fare un passo avanti” ha detto il direttore regionale di Confesercenti Enzo Giammarino, “abbiamo il dovere di dare risposte ad un settore che vive una profonda crisi. Lo stesso disagio interessa ampie aree di questa regione, dai parchi ai borghi alle città d’arte agli altopiani. E’ necessario andare oltre, aprire una fase nuova in cui sia chiaro che la solidarietà verso gli aquilani è forte, ma che esiste un altro Abruzzo pienamente fruibile e in piedi”.
A queste esigenze, illustrate anche dagli imprenditori arrivati da tutto l’Abruzzo, ha dato alcune prime risposte l’assessore Mauro Di Dalmazio. “Abbiamo oggi una esigenza primaria, far capire che l’Abruzzo è in piedi, perché non possiamo permetterci di perdere il grande patrimonio del turismo: ovvero l’avviamento turistico, il contatto con i turisti, la presenza nei cataloghi. Un patrimonio che si perde in pochi mesi, ma si riacquista in decenni” ha detto l’assessore, “ed è per questo che, seppur con le poche risorse di cui disponiamo, abbiamo deciso di avviare una grande campagna di comunicazione. È un primo passo, ma dovremo rimettere mano anche alle infrastrutture, alla normativa, all’organizzazione del settore”.
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