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INCASSI IN DIMINUZIONE, SCARSITA’ DI PARCHEGGI E POCA SICUREZZA:
ECCO LA FOTOGRAFIA DEL COMMERCIO A PESCARA
Pescara, 12 marzo – Il 2009 non è iniziato col piede giusto per il commercio di Pescara. Il settore produttivo più rappresentativo dell’economia urbana – oltre 5 mila imprese e 9 mila occupati – ha infatti segnato, nei primi mesi dell’anno, una contrazione degli affari rispetto allo stesso periodo del 2008. E’ quanto emerge dalla seconda Indagine sullo stato del commercio a Pescara, condotta dalla direzione provinciale di Confesercenti coinvolgendo oltre 600 piccoli e medi imprenditori dei diversi quartieri. L'indagine è stata presentata stamani in una conferenza stampa a Pescara.
Sul fronte delle feste di fine anno, il 43,9 per cento degli intervistati dichiara volumi d’affari peggiori rispetto all’anno precedente, mentre solo il 13,9 per cento rileva un miglioramento. Situazione di immobilità invece per i saldi: il 52 per cento dei commercianti pescaresi non ha rilevato variazioni significative, mentre il 39 per cento ha incassato meno: è solo il 9 per cento dei commercianti ad aver migliorato le performance.
Alla radice di questa stagnazione, secondo i commercianti pescaresi, non c’è solo la crisi economica. Al primo posto resta l’organizzazione della città, con la scarsità di parcheggi che, secondo la maggioranza relativa degli intervistati, resta il maggiore ostacolo all’afflusso di consumatori verso il centro urbano, attirati come sono dai centri commerciali – terza «causa», in ordine di importanza, della stagnazione dei consumi nei negozi delle vie cittadine –.
La congiuntura spinge poi i commercianti a ripensare nel loro complesso le vendite di fine stagione. L’88 per cento ritiene che, così come sono organizzate, siano inutili, e ritiene che siano dunque da riformare: il 43 per cento chiede il posticipo, il 36 per cento l’anticipo, il 21 per cento la liberalizzazione.
Fra i principali problemi della città c’è poi il capitolo sicurezza. Il 59 per cento dei commercianti non si sente al sicuro nel quartiere in cui opera, e il 62 per cento non ritiene sufficiente la presenza delle forze dell’ordine. Una sensazione che si acuisce nella circoscrizione Portanuova, ma che accomuna la maggioranza assoluta dei commercianti anche del centro e dei Colli. Per il 91 per cento dei commercianti, la chiusura di attività commerciali rende meno sicure le strade.
La soluzione per rilanciare il commercio urbano si chiama a questo punto Centro commerciale naturale. Il 59 per cento dei commercianti è favorevole alla sua costituzione, indicando nel marketing territoriale (46 per cento) e nell’animazione (38 per cento) le azioni da intraprendere per ottenere risultati concreti.
"A differenza del passato, oggi gli strumenti per costituire un centro commerciale naturale ci sono tutti" ha sottolineato il presidente provinciale di Confesercenti Bruno Santori "e noi stiamo lavorando perchè la Pescara commerciale possa essere rilanciata. Ma per fare ciò" ha sottolineato Santori "è urgente anche che le banche escano da questo blocco del credito che sta mandando in tilt l'intero tessuto delle piccole e medie imprese". "Pescara" ha aggiunto il direttore provinciale dell'associazione imprenditoriale Gianni Taucci "è il più grande centro commerciale all'aperto del medio Adriatico: abbiamo tutte le carte in regola per fare concorrenza ai centri commerciali artificiali".
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