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PESCARA. NATALE, CONFESERCENTI: FLESSIONE FRA IL 5 E L'8 PER CENTO. TENGONO SOLO ALIMENTARI E GIOCATTOLI, IN CALO ABBIGLIAMENTO E CALZATURE
Pescara, 19 dicembre – Un calo oscillante fra il 5 e l'8 per cento si sta registrando in questi giorni nella città di Pescara sul fronte degli acquisti natalizi rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. La rilevazione, realizzata dal centro studi di Confesercenti, indica una sostanziale tenuta di due soli settori, ovvero alimentari (+0,3 per cento) e giocattoli (+0,2 per cento), mentre si registrano in città cali contenuti per i beni della casa (-1,2 per cento), per le profumerie (-1,8 per cento) e per le librerie (-0,1 per cento). Il calo consistente riguarda invece i settori storicamente trainanti del commercio pescarese, abbigliamento e calzature, in forte calo complessivamente del 9 per cento. In discesa anche gli acquisti di telefonia (-2,1 per cento), elettrodomestici (-6,2 per cento), informatica (-2,3 per cento).
«Tutto si giocherà nei prossimi giorni, nella volata finale della corsa dei regali» dice il direttore di Confesercenti Pescara Gianni Taucci, «il prossimo weekend sarà decisivo per capire come andrà questo Natale. I commercianti pescaresi ce la stanno mettendo tutta per limitare i danni di una crisi senza precedenti, bloccando i prezzi, attivando promozioni e ideando iniziative come Il piccolo Natale di piazza Muzii che vede insieme negozianti e residenti per animare i giorni di festa. Ma dopo queste giornate» dice il direttore di Confesercenti «bisognerà attivarsi perché il centro urbano si attrezzi per reggere l'urto della crisi che verrà. La recente chiusura di negozi storici del centro, e la crisi che sta investendo persino alcuni marchi della grande distribuzione nella cintura pescarese, dimostrano che è necessario un intervento massiccio per evitare il tracollo del commercio a Pescara».
I dati sui consumi delle tredicesime non sono confortanti: i pescaresi, secondo il centro studi di Confesercenti, avranno a disposizione poco meno del 30 per cento per le spese straordinarie: il resto viene inghiottito da mutui, assicurazioni e bollette.
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