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"PMI IN PRIMA FILA PER IL RILANCIO DEL PAESE"

“È giunta l’ora di riprenderci quel ruolo di prima fila che spetta a chi rappresenta coloro che producono la gran parte della ricchezza di questo Paese e la stragrande maggioranza degli occupati. Nessuno dimentichi che il Pil italiano si chiama soprattutto piccola e media impresa”. Questo uno dei passaggi salienti della relazione introduttiva del presidente della Confesercenti, Marco Venturi, ai lavori dell’Assemblea Annuale dell’organizzazione.

“La politica ed il Paese hanno bisogno di fatti, soprattutto quelli che ci spingono verso la governabilità e la stabilità. Per questo chiediamo al Presidente del Consiglio ed al Segretario del PD di non fare passi indietro e di impegnarsi a fondo per sciogliere i nodi istituzionali e politici che ancora mettono a rischio il nostro futuro ma anche la nostra economia, altrimenti a pagare saranno ancora una volta l’Italia e gli italiani”.
Così il presidente della Confesercenti, Marco Venturi, ha aperto i lavori dell’Assemblea Annuale dell’organizzazione.
“Basta mettere il naso fuori dalle sedi istituzionali e dei partiti - ha proseguito Venturi - basta uscire dalle sedi sindacali, per accorgersi del ruolo sociale ed economico svolto dalle PMI, dell’occupazione e della ricchezza che esse producono.
E’ arrivato il momento per noi e per le altre Confederazioni delle piccole e medie imprese di serrare le fila e di smettere di continuare ad operare su cinque fronti distinti, rilanciando il “Tavolo del Capranica” avviato lo scorso anno e rivendicando quel ruolo di primo piano che ci spetta nella vita economica del Paese e nelle relazioni istituzionali”.
“Una più forte convergenza politica fra le nostre cinque Associazioni – ha aggiunto il presidente - potrebbe essere importante anche per sedere da protagonisti al tavolo sulla riforma della contrattazione. Su questo tema lanciamo una provocazione costruttiva che vuole riempire una lacuna vera: puntare ad un contratto quadro che definisca le norme generali per l’intera platea delle PMI, da affiancare con accordi integrativi settoriali e territoriali”.
“È giunta l’ora - ha dichiarato con forza il leader della Confesercenti - di riprenderci quel ruolo di prima fila che spetta a chi rappresenta coloro che producono la gran parte della ricchezza di questo Paese e la stragrande maggioranza degli occupati. Nessuno dimentichi che il Pil italiano si chiama soprattutto piccola e media impresa”.

Riprendendo il discorso sulla riforma della contrattazione, Venturi ha sottolineato: “sono argomenti che aprono contraddizioni e conflitti e che si intrecciano con una pluralità di posizioni, tra cui quella più titolata del Ministro del Lavoro che ha messo sul tavolo temi importanti come la ridefinizione dei contratti a termine e la reintroduzione del lavoro a chiamata, nonché meno sanzioni sugli adempimenti formali. Si tratta di punti utili e rilevanti a cui vogliamo dare il nostro contributo, non eludendo anche questioni importanti come gli incidenti sul lavoro.
Questo dramma richiede rigore e soprattutto contrasto al lavoro nero ed alle attività imprenditoriali abusive, molto diffuse nel Mezzogiorno”.

“Il nuovo Governo – ha detto Venturi - ha manifestato la volontà di avviare importanti riforme. Il Partito Democratico deve accettare la sfida impostando una opposizione forte, ma anche pragmatica e responsabile, che troverà nel Governo ombra il giusto modo di manifestarsi, così come conviene ad un Paese moderno.
Per noi non ci sono governi amici e governi nemici e quindi appoggeremo sempre quelli che realizzeranno le riforme, in sintonia con le esigenze vere dei cittadini e delle imprese”.
Venturi ha affrontato quindi la questione del rilancio del sistema-Paese: “serve un progetto istituzionale organico e di alto profilo, in grado di coinvolgere tutti gli attori sociali e di mettere al centro del confronto il nostro futuro. Le difficoltà economiche, la minaccia delle nuove povertà che incalzano anche i ceti medi, gli sprechi di denaro pubblico, l’inefficienza della pubblica amministrazione, l’illegalità diffusa e le enormi quantità di disfunzioni, abusi ed ingiustizie sono le emergenze drammatiche che Governo, partiti, Istituzioni e noi stessi dobbiamo affrontare con fermezza e con rapidità”.
Sui provvedimenti già avviati dal governo il leader della Confesercenti ha affermato:
“Gli interventi sull’Ici e sugli straordinari, la semplificazione degli adempimenti e delle procedure, così come già in parte attuati dal nuovo Governo, vanno nella giusta direzione. Anche noi siamo pronti a fare un passo in avanti, ma chiediamo e pretendiamo lealtà, a partire dal rispetto degli impegni e dall’effettiva e significativa riduzione della pressione fiscale. I tagli di spesa devono essere consistenti e rapidi, anche perché le casse delle imprese sono ormai vuote; margini per nuovi prelievi fiscali non ci sono più, né per lo Stato, né per le Regioni, né per gli Enti Locali.
I provvedimenti sul lavoro - ha aggiunto - come quelli fiscali, sono un buon punto di partenza, così come lo è l’abolizione del divieto di cumulo tra redditi di lavoro e pensione.


Tra le priorità che poniamo al nuovo Governo c’è anche quella di correggere altre evidenti storture: tra queste chiediamo di inserire che chi applica gli studi di settore ed è congruo e coerente sia dispensato dall’obbligo di rilasciare lo scontrino fiscale e sia lasciato in pace".
E sul tanto discusso tema della sicurezza Venturi ha spiegato: “Se da una parte non si può far finta di non sapere che le famiglie e le imprese italiane hanno bisogno di manodopera che da noi non si trova più, dall’altra non si può ignorare che un terzo dei reati è commesso dai clandestini e che tale livello sale al 70% nel nord.
L’urgenza di poter contare realmente sulla certezza delle pene e sulla rapidità dei processi è sotto gli occhi di tutti e ci spinge a chiedere anche il varo di un pacchetto “giustizia” accanto a quello “sicurezza”.
“Chiediamo - ha aggiunto Venturi - subito due segnali concreti: superare quel tabù che impedisce un vero e forte coordinamento delle forze dell’ordine, a partire dalla unificazione delle centrali operative, per garantire sicurezza ai cittadini ed alle imprese; svuotare gli uffici e riempire le strade di poliziotti e carabinieri in occasione della nuova stagione turistica, per dare chiari messaggi di tranquillità a chi sceglie il nostro Paese come luogo dove passare le vacanze. In questa direzione, la proposta sostenuta dall’onorevole Veltroni di istituire, nelle situazioni di emergenza criminale, una stazione unica appaltante presso la Prefettura, per rompere il circuito perverso utilizzato da camorra, mafia e ‘ndrangheta, ci convince”.
Venturi affronta poi la questione del federalismo fiscale, salutato positivamente:
“In noi troverete convinti sostenitori del federalismo, ma sia chiaro che non siamo disponibili ad avallare scelte che in suo nome si traducano in più tasse, in servizi di scarsa qualità e in eccesso di egoismo. Il principio della sussidiarietà va utilizzato in modo intelligente e lungimirante. Il decentramento e il federalismo fiscale non possono prescindere dagli intensi legami, civili, economici e sociali esistenti fra le grandi aree del Paese”.
E sugli sprechi della spesa pubblica, denunciati da anni dalla Confesercenti:
“Razionalizzare e combattere gli sprechi è ormai diventata una irrinviabile necessità. Abbiamo denunciato centinaia di casi per miliardi di euro, ma, purtroppo finora abbiamo trovato tanti megafoni e poche risposte. E subito la proposta annunciata da Venturi per un’efficace lotta alla dilapidazione del denaro pubblico: “ai colleghi delle altre associazioni delle PMI propongo di costituire un comitato unitario di controllo contro gli sprechi e contro l’aumento della pressione fiscale, che potremo definire “comitato contro gli eccessi”. E’ per questo motivo che proponiamo anche di introdurre l’obbligo di “valutazione di impatto burocratico” per ogni proposta di legge, in modo da salvaguardare le imprese ed i cittadini da oneri inutili. Ma non ci illudiamo che questi auspicati interventi riescano a stabilizzare e ridurre la spesa pubblica.
E sul tema delle pensioni: “L’innalzamento graduale dell’età media effettiva di pensionamento, come ha osservato realisticamente il Governatore Draghi, diventa inevitabile, specialmente se si vuole mantenere un livello socialmente adeguato dei trattamenti e non aumentare ulteriormente il costo del lavoro. Da parte nostra c’è la ferma disponibilità a confrontarci con il Governo per favorire un’ampia diffusione di negozi che accettino la carta prepagata finalizzata agli sconti sulla spesa”.

“La nostra urgenza – ha detto Venturi avviandosi alla chiusura dell’intervento - è quella di rimettere in moto l’economia, renderla più competitiva a livello internazionale, rilanciare i consumi, valorizzare il nostro turismo ed i prodotti italiani. Il nord va messo nelle condizioni di sviluppare al massimo quella capacità di creare e di innovare che ci permette di lottare ad armi pari con la concorrenza internazionale, mentre il sud deve recuperare un ruolo di riferimento nel Mediterraneo.
Dobbiamo farlo anche sviluppando forme innovative del modo di fare commercio, che non vuol dire grande distribuzione, o quantomeno non solo grande distribuzione.
Gallerie e vie commerciali si assomigliano sempre di più. Al Governo, alle Regioni ed agli Enti Locali chiediamo particolare attenzione su questi temi per scongiurare rischi di desertificazione urbana, di carenza di servizi di vicinato, di difficoltà di intere famiglie che nelle PMI lavorano e producono ricchezza.
Servono incentivi mirati alla crescita ed all’innovazione del settore, con interventi finalizzati all’introduzione di nuove tecnologie, alla messa in rete delle filiere, al sostegno di centri di assistenza tecnica che svolgano il ruolo di tutori delle imprese minori.
E sulla crisi del turismo italiano il presidente della Confesercenti non fa sconti: “E’ duro mandare giù il nostro declassamento al sesto posto della graduatoria mondiale del turismo, ma cos’altro potevamo aspettarci da una politica del settore basata solo sull’idea che l’Italia è il Paese più bello del mondo? Forti di questa idea i nostri ministri, i governatori, i sindaci e noi stessi, abbiamo perso tempo e non abbiamo razionalizzato e collegato Governo, Regioni ed Enti Locali e questi con Enit, APT ed Associazioni. Siamo rimasti indietro con i trasporti e mentre in tutto il mondo si sviluppavano i voli low cost, noi con il nostro pentolino cercavamo di eliminare l’acqua in cui affondava l’Alitalia”. Quindi le proposte: “alcune cose si possono e si devono risolvere subito-ha detto Venturi – come il rifinanziamento e rilancio del Portale, coordinamento delle attività nazionali, regionali, territoriali e della promozione. Inoltre dobbiamo fare un vero braccio di ferro con l’Unione Europea per abbattere l’IVA, svantaggiosa rispetto ai nostri maggiori concorrenti comunitari, così come possiamo mettere in campo adeguate strategie per allungare la stagionalità turistica”.
Lo sforzo dello Stato – ha concluso Venturi - a tutti i livelli, deve semmai concentrarsi su quei grandi problemi che creano allarme sociale come quelli rappresentati dall’energia e dai rifiuti. Sull’energia corriamo rischi altissimi, perché, con lo sviluppo economico, produttivo di paesi come Cina ed India i prezzi del petrolio e del gas continuano a crescere in modo inarrestabile: il petrolio in particolare potrebbe registrare a fine anno un aumento del 190% e cioè fino a 200 dollari al barile e l’impatto negativo sarebbe dello 0,4% sul Pil già dal primo anno e dell’1% sull’inflazione. Non a caso, in un recente nostro rapporto sull’energia, indicavamo la necessità di intervenire sugli sprechi, da noi stimati in 20 miliardi di euro. La soluzione non sta nell’apertura di nuovi distributori presso i piazzali delle grandi strutture commerciali, ma nella preannunciata sterilizzazione fiscale sugli aumenti dei prezzi. Così come gli sconti previsti per autotrasportatori e pescatori vanno estesi ad altre categorie che lavorano con mezzi di trasporto”.
“La priorità rimane comunque quella di incentivare fortemente il risparmio energetico, di puntare alla diversificazione delle fonti e di rilanciare sia la produzione di energie alternative, sia, con tutte le cautele possibili, quella nucleare, di cui facciamo grande uso acquistandola senza scrupoli dai Paesi nostri vicini”.




 

 
           
 
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notizia pubblicata il 6/26/2008

 
     
 
   

 

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